La mia partecipazione alla mostra "Pop-up Illustrazione!"
Una fantastica opportunità per esporre la mia arte e per interagire con altri artisti e illustratori: ogni volta che esco dalla mia comfort zone, ho l'occasione di imparare qualcosa di nuovo e crescere...
Non so bene come descrivere il Collettivo Illustratori Ticinesi, se non semplicemente dicendo che è un gruppo di persone che amano illustrare e raccontare storie con i propri disegni (molti dei quali, inoltre, lo fa come lavoro primario: chapeau!). Questo gruppo organizza delle attività che hanno un duplice scopo:
- da un lato sostenere gli illustratori ticinesi, dando loro l'occasione di mostrarsi al pubblico e farsi conoscere
- dall'altro quello di creare momenti di interazione e scambio tra illustratori, così da poter avere la possibilità di aiutarsi e crescere insieme.
La mostra: pop-up illustrazione!
Durante la giornata di apertura della mostra mi sono confrontata un po' con Lisa, parte dell'organizzazione dell'evento, e ho scoprendo che questa mostra è nata forse un po' per caso: il locale che ci ospita, in pieno centro di Lugano, si trova in una situazione transitoria. Il proprietario dello stabile ha infatti deciso di investire in lavori di ristrutturazione particolarmente invasivi, tanto che tra la domanda di intervento all'approvazione è passato quasi un anno – "non è facile raccogliere il benestare di tutti i vicini, quando stai nel centro di una città come Lugano" mi dicono.
Mentre si attende di liberare tutti i locali per l'inizio dei lavori, questi sono concessi a piccole realtà locali emergenti che vogliono proporre i propri prodotti, come viene raccontato in questo articolo de laRegione. In particolare Piazza Cioc è gestito da Giulia, di Capsule301, un progetto nato a Mendrisio nel novembre 2023 che propone delle linee di abbigliamento minimali e versatili, con materie prime di altissima qualità. Giulia si offre di ospitarci nel locale messole a disposizione. E detto, fatto: si organizza una mostra collettiva temporanea.
Esporre un'opera, e una soltanto... quale scegliere?
Ogni illustratore del Collettivo aveva la possibilità di esporre un'opera, e una soltanto. Il soggetto e la tecnica potevano essere a scelta, ma la dimensione non poteva superare il formato A3.
Dati questi paletti, ho dovuto affrontare il difficile lavoro di scelta: quale opera potevo esporre? Mi son detta che dovevo scegliere un'opera bella, sorprendente, che potesse incuriosire il visitatore a voler vedere anche altre mie opere. È stato quindi abbastanza semplice per me scegliere "La primavera" come opera originale da esporre. Questa è dettagliata, molto piacevole alla vista, e abbastanza impressionante visto la quantità di piccoli dettagli che ho disegnato.
Non avendola mai esposta, e nemmeno mai appesa in casa, ho dovuto creare un passe-partou su misura in modo che potesse essere contenuta in una cornice A3, e risaltare al meglio.
TIP – spesso si ha la tendenza eliminare gli spazi vuoti, pensando di togliere qualcosa di inutile... invece un oggetto risalta di più se è circondato da spazio vuoto! Il passe-partou serve proprio a questo: a far risaltare l'opera.
Il mio stile artistico e l'accoglienza
Una cosa mi ha colpita, quando sono arrivata al locale per portare la mia opera: "Ah, ma sei tu Debora de iCosini!!! Finalmente ci conosciamo!"
Questa semplice frase, rivoltami diverse volte durante quella giornata di preparazione, mi ha fatto riflettere su alcune cose:
- le persone conoscono il mio brand, iCosini, ma non conoscono il mio viso perché
- ci si conosce sui social, ma raramente ci si conosce dal vivo, soprattutto con una persona timida e "poco sociale" come lo sono io. Eppure, dalla sorpresa e dal piacere espresso, la relazione personale dal vivo è qualcosa che si desidera e si apprezza.
Il workshop improvvisato
Superato l'imbarazzo e la timidezza iniziale, e dopo aver conosciuto un po' i presenti – illustratori come me, con le stesse insicurezze e difficoltà che devo affrontare io – ci siamo ritrovati ad inventare una specie di workshop. Abbiamo preso un iPad, e con la scusa di provarlo perché "il disegno digitale proprio non l'ho mai provato perché non so se mi piace", è spontaneamente nato un disegno creato a tre mani. Una condivisione, un gioco quasi, che ha davvero creato qualcosa di unico, al di là del disegno.
È con questo disegno che ho imparato altre cose:
- condividere, farsi contaminare dagli stili altrui, interagire artisticamente con le persone, crea un'energia frizzante di creatività. Mi è proprio venuta voglia di fare mille cose, mille idee. Mi pizzicavano le mani dalla frenesia e non volevo più fermarmi.
- dopo aver pubblicato l'opera, creata appunto a tre mani, c'è chi tra i miei follower che ha riconosciuto esattamente gli elementi che avevo aggiunto io al disegno. "Scommetto che tu hai fatto le bolle". Eh si, le ho aggiunte io. Ma quindi significa che ho uno stile riconoscibile? Onestamente non lo credevo, perché i miei disegni mi sembrano tutti diversi (tranne per l'elemento ninja). È una consapevolezza che mi ha fatto piacere.
Conclusione
Fa paura mettersi in gioco e uscire dalla comfort zone?
Sì, fa paura.Ne vale la pena?
Assolutamente sì.
La crescita che si vive con questi scambi è una fonte di energia e ispirazione davvero potente. Regala insegnamenti e trucchetti da chi ha percorso strade diverse, ma simili alla tua. Inoltre, regala anche soddisfazioni quando ad esempio ho visto delle persone, che non conosco affatto, che hanno deciso di acquistare alcuni dei miei bigliettini di auguri: questo significa che piacciono, e che devo smetterla di ascoltare quell'Impostore nella mia testa (troverò il tempo di fare un post sulla sindrome dell'impostore, prima o poi... promesso!).
Non vedo l'ora della prossima opportunità da cogliere!
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